Medaglia Re Manfredi RUN 2025

Una medaglia tra leggenda e realtà: presentata la Re Manfredi Run 2025

Medaglia Re Manfredi Run 2025

È stata ufficialmente presentata al pubblico, in occasione dei Campionati Italiani di Corsa su Strada 2025 tenutisi a Foggia, la medaglia dell’VIII edizione della Re Manfredi Run, la celebre gara podistica che si terrà il 28 settembre a Manfredonia (FG).

Una medaglia dal grande valore simbolico, capace di unire storia, mito e identità locale: protagonista della raffigurazione è Re Diomede, figura leggendaria il cui nome riecheggia tra le coste del mare Adriatico e le pagine dei poemi epici.

Ma andiamo con ordine, e lasciamoci incantare dalla leggenda che rende questa medaglia così unica…

Tutto ebbe inizio con la Guerra di Troia

Secondo la tradizione greca, la Guerra di Troia — evento epico narrato nell’Iliade — si sarebbe svolta intorno al XIII secolo a.C., durante la tarda Età del Bronzo. Dopo dieci anni di assedio, i Greci uscirono vittoriosi, ma il ritorno in patria fu tutt’altro che trionfale per molti dei loro re.

Un’antica leggenda parla infatti di un complotto ordito da alcune regine e mogli greche, noto come “la congiura delle mogli”, che vide il tragico assassinio di diversi condottieri:

Agamennone, re di Micene, ucciso dalla moglie Clitemnestra e dal suo amante Egisto;

Agapenore, re di Arcadia, caduto anch’egli vittima di inganni;

Idomeneo, re di Creta, costretto all’esilio (secondo altre fonti).

Solo uno tra loro riuscì a salvarsi: Diomede, valoroso re di Argo. Informato del complotto, fuggì via mare alla ricerca di una nuova terra.

L’approdo in Puglia e la fondazione di Sepius

Secondo fonti antiche, Diomede approdò sulle coste dell’Adriatico, in particolare presso le isole Tremiti. Qui si alleò con Re Dauno, sovrano dell’antico popolo dei Dauni, che era in guerra con i Messapi e i Sanniti. In segno di alleanza, Re Dauno gli diede in sposa la figlia Enippe.

Fu così che Diomede fondò una nuova città in riva al mare, chiamandola Sepius, dal greco “σηπία” (seppia), in onore dell’abbondanza di seppie presenti lungo quella costa — simbolo che ancora oggi richiama la cultura e l’identità sipontina.

Nel tempo, la città divenne Sipontum in epoca romana, un importante centro commerciale e religioso, fino alla sua decadenza dovuta, secondo alcune fonti, a un devastante maremoto.

Diomede e la Daunia: mito e memoria

A Diomede sono attribuite, secondo la tradizione, anche le fondazioni di numerose città dell’Italia meridionale, tra cui Canosa, Maleventum (oggi Benevento), Vasto, Melfi e altre ancora. Tuttavia, Sepius/Sipontum fu la prima città italiana fondata dal re greco, e proprio da lì si originò una nuova stirpe e una nuova identità.

Non è un caso, infatti, che ancora oggi gli abitanti di Manfredonia — erede della gloriosa Siponto — siano detti “sipontini“, e che la seppia sia rimasta uno dei simboli più riconoscibili della tradizione gastronomica e culturale locale.

Pronti a conquistare la leggenda?

Il prossimo 28 settembre, i runner di tutta Italia avranno l’occasione di partecipare a una gara unica: una 10 chilometri interamente pianeggiante e veloce, immersa nella storia e nella bellezza del golfo di Manfredonia.

E in palio?

Una medaglia che non è solo un premio, ma un simbolo leggendario. Conquistare la medaglia della Re Manfredi Run 2025 significa raccogliere l’eredità di Diomede, attraversare secoli di storia e sentirsi parte di un racconto che unisce mito e realtà.

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